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Ogni parola è un’opportunità

Ogni parola è un'opportunità

Il valore della nostra azienda è rappresentato dalle persone. L’intervista a Daniela Tamba di Nethex Care a Bacau.

Il mondo del Call Center rende ogni parola un’opportunità. La Comunicazione è quel tipo di qualità che può fare la differenza. Mixare ascolto, empatia e chiarezza nell’eloquio, rendono un operatore vicino alle problematiche del cliente e in grado di risolvere problemi e creare occasioni. Abbiamo quindi coinvolto Daniela Tamba, Best Performer di Nethex Care, per farci raccontare la sua esperienza e comprendere meglio cosa si nasconde in una telefonata e come si lavora nella nostra sede di Bacau.


Quando sei entrata nel mondo dei Call Center? 

Ho iniziato nel 2017, dopo essere tornata in Romania dall’Italia. Lavoravo già in questo settore per un altro operatore e, in totale, ho accumulato otto anni di esperienza.

All’inizio non conoscevo bene questo lavoro, ma sono cresciuta molto qui. Fare l’operatrice in un call center era una sfida nuova, ma non mi ha mai spaventata. Sono una persona ambiziosa, mi piace imparare e migliorarmi sempre. 

Nel tempo ho acquisito esperienza e ottenuto grandi soddisfazioni: sono stata premiata come Best Performer e ho ricevuto riconoscimenti per i miei risultati. 

Cosa ti piace di più del tuo lavoro? 

Mi piace molto parlare coi clienti. Questo mi permette di creare un rapporto con loro, ascoltare i loro bisogni e risolvere i loro problemi. Questo lavoro mi dà grandi soddisfazioni, perché ogni giorno è una sfida con me stessa. 

Il momento più bello è quando alla fine della chiamata, un cliente mi ringrazia e mi dice: «Daniela, sei un angelo! Ti invito in Italia a prendere un caffè».  
Mi fa sentire parte della loro vita, come se fossi in famiglia. Spesso mi chiamano per disdire un contratto, ma alla fine della conversazione sono così soddisfatti che mi ringraziano. Questo mi gratifica moltissimo. 

Amo anche la competizione: raggiungere i miei obiettivi, portare avanti la mia squadra e ricevere il pollice in su dal mio team leader a fine giornata mi rende fiera di me stessa. 

Qual è la competenza più importante per lavorare in un call center? 

La comunicazione. È fondamentale saper ascoltare il cliente, lasciarlo parlare e sfogarsi se necessario. Bisogna essere in grado di gestire qualsiasi situazione, anche quando il cliente è arrabbiato. Non possiamo sempre accontentare tutti, ma è importante trovare la soluzione migliore e guidarli nella direzione giusta. 

Che consiglio daresti a chi sta per iniziare a lavorare in un call center? 

Avere tanta, tanta pazienza! Bisogna mettersi nei panni del cliente, perché spesso chi chiama è nervoso o frustrato. L’importante è mantenere la calma e gestire la comunicazione nel modo giusto. E poi gli direi che ci sono due modi di lavorare: puoi semplicemente “fare il tuo lavoro”, oppure puoi migliorarti costantemente, metterti in gioco e affrontare ogni giorno come una sfida. Non tutti riescono a farlo, serve avere la giusta dose di carattere. Però con pazienza, impegno e voglia di imparare si può diventare un ottimo operatore. 

C’è stato un momento in cui hai sentito di fare davvero la differenza per un cliente? 

Sì, tantissime volte! La soddisfazione più grande è quando un cliente inizia la chiamata con l’intenzione di chiudere un contratto e, alla fine, è così contento da ringraziarmi. Spesso i clienti sono stressati, preoccupati, ma con la giusta comunicazione riesco a far cambiare loro idea e a trovare la soluzione migliore per le loro esigenze. 

Cosa ti motiva di più nel tuo lavoro? 

La competizione! Mi piace mettermi alla prova e superare i miei limiti. 

Ad esempio, il mio team leader a volte entra in linea con noi per fare delle sfide: «Vediamo chi attiva più contratti oggi!» Io sono sempre lì, pronta a dare il massimo. Abbiamo anche organizzato un concorso tra colleghi e, in un mese, ho attivato 95 contratti! Questo mi motiva tantissimo, perché voglio sempre migliorarmi e raggiungere nuovi traguardi. 

Se capita che in un giorno non ottengo risultati, mi sento come se non avessi dato abbastanza. Anche se nessuno mi dice nulla, dentro di me mi sento in difficoltà. Mi ricordo che una volta, dopo una giornata senza risultati, il mio team leader mi ha detto: «Tranquilla, può succedere! Non farti prendere dall’ansia, domani è un altro giorno».  

Ma per me è difficile accettarlo. Se una giornata va male, mi sento come se non fossi più la stessa di prima. Certo, può capitare un giorno al mese di non essere al massimo, ma quando succede, lo sento subito e mi dà fastidio. Voglio sempre dare il meglio. 

Hai qualche best practice da condividere? 

Sicuramente il mio modo di essere ha avuto un ruolo fondamentale. Non tutti sono portati per questo lavoro, non possiamo essere tutti uguali e ottenere gli stessi risultati. 

Lavorare con le persone non è semplice, bisogna saper interagire con ogni cliente, soprattutto quando è arrabbiato. L’intelligenza emotiva è il mio segreto e una delle mie doti più forti: ho la capacità di essere tranquilla e paziente, ma anche molto determinata quando serve, ed entrambi questi aspetti sono utili in questo contesto.  

Come è cambiato il settore con la tecnologia e l’intelligenza artificiale? 

Oggi abbiamo più strumenti e piattaforme avanzate che ci aiutano nel nostro lavoro. La tecnologia è importante, ma a mio parere la differenza la fanno sempre le persone

Le voci virtuali, i sistemi automatici e i chatbot possono essere utili, ma non tutti i clienti riescono a gestirli. Molti, soprattutto le persone più anziane, faticano a interagire con questi sistemi e preferiscono parlare con un operatore umano. 

Spesso i clienti perdono tempo a navigare tra menu automatici prima di riuscire a parlare con un operatore. A volte sono già esasperati prima ancora di iniziare la conversazione. 

L’automazione è utile, ma deve essere affiancata da un supporto umano efficiente. Altrimenti, il rischio è che il cliente si senta abbandonato e continui a chiamare più volte senza ottenere una soluzione. 

Qual è l’aspetto più sottovalutato del lavoro in un call center? 

Molte persone pensano che sia un lavoro semplice, ma non è così. Ogni cliente è diverso e ogni chiamata è una nuova sfida. Bisogna avere pazienza, capacità di ascolto e saper gestire anche situazioni difficili. 

Un altro aspetto fondamentale è la conoscenza del prodotto. Se non sai cosa stai vendendo o quali sono le procedure, i clienti se ne accorgono subito e possono metterti alla prova. 

Ma la cosa più importante è la comunicazione: sapere come parlare con un cliente, capire il suo stato d’animo e guidarlo verso la soluzione giusta. Puoi essere bravissimo a usare i sistemi e conoscere tutte le procedure, ma se non sai comunicare, la chiamata non andrà a buon fine. 

È un lavoro complesso, ma con gli strumenti giusti e un buon team, puoi fare la differenza. 

Come descriveresti Nethex Care in una parola? 

«Meraviglioso!». È un progetto che mi offre e mi fa fare tutto quello che mi piace: aiutare le persone, interagire con loro e crescere ogni giorno perseguendo la mia ambizione.

Voice of the Customer

Voice of the Customer

Il Futuro del Voice of the Customer: Tendenze e Strumenti per il 2025  

Perché il Voice of the Customer è cruciale  

Nel 2025, il Voice of the Customer (VoC) si conferma una componente essenziale per comprendere e migliorare l’esperienza del cliente. L’analisi del VoC, che raccoglie e interpreta i feedback dei clienti da diversi canali, è fondamentale per progettare strategie orientate alla soddisfazione e alla fidelizzazione. Con l’evoluzione tecnologica, strumenti avanzati e tendenze emergenti stanno ridefinendo come le aziende interpretano e rispondono ai desideri dei clienti.  

Cos’è il Voice of the Customer?  

Il Voice of the Customer (VoC) è il processo di raccolta, analisi e interpretazione dei feedback dei clienti al fine di comprendere le loro esigenze, aspettative e percezioni nei confronti di un prodotto, servizio o brand. Questo approccio consente alle aziende di identificare le aree di miglioramento, personalizzare l’esperienza cliente e implementare strategie basate su dati concreti.  

Le principali tendenze del VoC per il 2025  

1. Integrazione dell’Intelligenza Artificiale (AI)  

   – L’AI e il machine learning stanno rivoluzionando l’analisi dei feedback, rendendo più veloce ed efficace la gestione dei dati. Gli algoritmi di intelligenza artificiale consentono di elaborare grandi quantità di feedback in tempo reale, identificando modelli e anomalie senza intervento umano.    

   – Esempio: Amazon utilizza strumenti AI-driven per monitorare le emozioni dei clienti durante le interazioni con il servizio clienti, migliorando così le risposte in tempo reale focus sull’Analisi Emozionale  

   – Oltre alle parole, l’analisi emozionale si concentra su come i clienti si esprimono, includendo tono, linguaggio del corpo e contesto emotivo. Questo permette alle aziende di creare interazioni più empatiche e personalizzate.    

   – Esempio: Centri di contatto come quelli di Microsoft utilizzano sentiment analysis per adattare il linguaggio degli operatori alle emozioni dei clienti.  

   – L’adozione di piattaforme omnicanale consente alle aziende di raccogliere e analizzare feedback provenienti da social media, e-mail, telefonate, sondaggi e chat online. Questa visione a 360 gradi migliora la coerenza dell’esperienza cliente su tutti i touchpoint.    

   – Esempio: Un retailer globale come Zara aggrega feedback online e offline per creare un’esperienza cliente unificata.  

2. Feedback  

   – Gli strumenti automatizzati consentono alle aziende di implementare loop di feedback continuo, riducendo gli errori umani e accelerando il processo decisionale. Le risposte automatiche a feedback specifici migliorano la reattività e l’efficacia del customer service.    

   – Esempio: Airbnb utilizza sistemi di feedback automatizzati per rispondere ai problemi dei clienti e migliorare il servizio su scala globale.  

3. Analisi Predittiva e Visione Strategica  

  • Grazie ai dati storici, le aziende possono prevedere i bisogni futuri dei clienti e anticipare le loro aspettative. Questo approccio proattivo migliora la personalizzazione e riduce il rischio di abbandono.    
  • Esempio: Un marchio come Starbucks analizza i feedback per anticipare le preferenze stagionali dei clienti e adattare le sue campagne di marketing.  

Gli Strumenti più Efficaci del Voice of the Customer.   

 – Medallia: Una piattaforma leader nel raccogliere e analizzare feedback omnicanale per migliorare le interazioni con i clienti.    

Qualtrics XM: Offre insight avanzati attraverso l’analisi predittiva e strumenti di personalizzazione dell’esperienza cliente.    

– Google Analytics 4: Consente di mappare i percorsi dei clienti e analizzare i dati per comprendere le loro interazioni su vari canali.    

Zendesk: Strumento versatile per l’analisi e la gestione dei feedback tramite chatbot e canali di supporto integrati.    

 Casi d’Uso di Successo  

1. Amazon:  

Grazie all’analisi del sentiment in tempo reale nei suoi call center, Amazon ha migliorato la velocità e la qualità delle risposte ai clienti.    

2. Starbucks:  

Utilizza l’analisi predittiva per adattare le sue campagne stagionali in base ai feedback raccolti da app e social media.    

3. Zara:  

Aggregando feedback dai canali digitali e fisici, Zara ottimizza le collezioni e l’esperienza d’acquisto in negozio.  

Conclusioni  

Il Voice of the Customer, spinto da tecnologie innovative e da un focus sempre maggiore sull’esperienza cliente. Nel 2025, l’adozione di strumenti avanzati e l’analisi approfondita dei feedback saranno indispensabili per le aziende che vogliono mantenere un vantaggio competitivo. Integrare il VoC nelle strategie aziendali significa non solo ascoltare i clienti, ma trasformare i loro bisogni in azioni concrete. 

Il Customer Care moderno

Il Customer Care Moderno

Le aziende sono chiamate a un equilibrio di fattori per creare esperienza cliente uniche. 

Cosa si intende per Customer Care moderno? Le aziende a forte connotazione digitale sono sempre più alla ricerca di un equilibrio tra i fattori che determinano il successo di un Customer Care. E tra questi l’aspetto dominante è il tentativo di trasformarsi da semplici problem solving a protagonisti capaci di creare esperienze cliente uniche e memorabili. Per far questo gli esperti individuano le chiavi nella capacità di osservare, ascoltare, per poi soddisfare. Non può mancare anche una dose di originalità per distinguersi in un mercato sempre più competitivo.

Osservare i clienti significa andare oltre le semplici interazioni e cercare di comprendere a fondo i loro bisogni, le loro preferenze e i loro comportamenti. Questo può essere fatto attraverso l’analisi dei dati. Utilizzare i dati raccolti da diversi touchpoint (sito web, app, social media, ecc.) per identificare trend, pattern e aree di miglioramento. 

Il Customer Care moderno prevede diversi canali

Nell’online il monitoraggio dei social media è ormai decisivo. Occorre monitorare le conversazioni relative al brand e ai prodotti/servizi offerti per capire cosa pensano i clienti e quali sono i loro feedback. L’osservazione deve anche essere proattiva. L’organizzazione di focus group, interviste o sondaggi per raccogliere informazioni qualitative sui bisogni e le aspettative dei clienti fa la differenza.

Ovviamente ascoltare i clienti non significa solo sentire ciò che dicono, ma cercare di comprendere il significato profondo delle loro parole. Per un ascolto attivo è dunque determinante esserci per dedicare tempo e attenzione a ogni cliente, mostrandosi interessati alle sue richieste e ai suoi problemi. E porre anche domande aperte che implica incoraggiare i clienti a esprimere le loro opinioni e a fornire dettagli sulle loro esperienze. 

Sappiamo quanto sia importante l’empatia nelle relazioni. Mettersi nei panni del cliente, dunque, e cercare di capire come si sente diventa un altro fattore da non tralasciare. 

L’importanza del rapporto con i clienti

Solo una volta osservato e ascoltato con cura il cliente, si può passare alle azioni per soddisfare le sue aspettative. La risposta tempestiva certo non è una novità, ma nessuno può permettersi di non farlo. I clienti si aspettano risposte rapide e precise alle loro richieste e non amano certamente un trattamento generico, “da manuale”. Per un Customer Care moderno e competitivo sarà opportuno riconoscere la filosofia dell’unicità dell’utente. Ogni utente ha diritto a soluzioni su misura per le sue esigenze specifiche.

Se finora si è sempre parlato di soddisfare le aspettative, queste si possono anche superare. Immaginiamo ad esempio la richiesta di attivazione di un servizio. Se la tempistica di intervento è di 15 giorni e ciò avviene in un tempo inferiore circolerà un’importante sensazione di efficienza. Il passaparola dei clienti deve tramutarsi in un vantaggio di reputazione per l’azienda stessa.  

Per misurare la soddisfazione funziona sempre il vecchio, ma sempre valido strumento dei KPI. Possiamo chiamarla multicanalità o omnichannel, ma diventa sempre più importante non lasciare spazi vuoti. Significa essere presenti su tutti i canali preferiti dai clienti e garantire una comunicazione fluida e coerente tra i diversi touchpoint. 

Come migliorare la Customer Experience?

La strategia in parte è già nei punti analizzati sinora. In più è doveroso aggiungere la formazione adeguata del personale. Management e trainers sono impegnati in modo serrato per assicurarsi che tutti i dipendenti siano in grado di offrire un servizio clienti all’altezza della situazione. Le opportunità passano per il perfezionamento del sistema di gestione delle relazioni con i clienti (CRM), capace di centralizzare tutte le informazioni sui clienti e migliorare la gestione delle interazioni. 

Chiedere ai clienti di fornire feedback sulle loro esperienze per identificare aree di miglioramento è ormai prassi diffusa. Quei dati, poi, vanno analizzati e tramutati in azioni concrete. Ad esempio richiamare un cliente, approfondire i motivi di una valutazione bassa e offrire delle soluzioni che lo soddisfino, almeno parzialmente.

Si tratta di accorgimenti che accompagnano le giuste metriche, customer satisfaction metrics per misurare la soddisfazione con le quali le aziende possono costruire relazioni durature con i loro clienti e fidelizzarli nel tempo cambiando il paradigma per cui è più importante acquisire un nuovo cliente piuttosto che trattenere quello vecchio dal quale si è ricevuta fiducia in passato. 

Soft Skills più richieste e più importanti

Soft Skills più richieste e più importanti 

Soft skills più richieste e più importanti: quali sono e perché fanno la differenza nel mercato del lavoro odierno?   

Le Soft Skills più richieste e più importanti rimangono una parte fondamentale del curriculum di ognuno di noi. Qualche anno fa la voce si chiamava “altre competenze”, si metteva in fondo e non rivestiva particolare importanza.  Oggi quel campo ha scalato posizioni nella valutazione dei profili che le aziende si apprestano a scegliere. Le soft skills, in un’accezione sempre più allargata, possono davvero fare la differenza in un mondo del lavoro in continua evoluzione.  

Le cosiddette “competenze trasversali”, rappresentano quell’insieme di abilità sociali e cognitive che permettono di lavorare in modo efficace, collaborare con gli altri e adattarsi ai cambiamenti. Un complesso di doti che vengono tenute oggi in alto rilievo, che completano hard skills, prettamente tecniche, all’interno di un profilo lavorativo.  Ma perché le soft skills sono diventate più importanti? E soprattutto, quali sono le soft skills più importanti?  La valutazione generale che viene fatta dai manager HR mira ad una comprensione olistica del profilo dei candidati.   

Una comunicazione più efficace e un supporto reciproco, essere assertivi e costruttivi, ascoltare attivamente e costruire rapporti positivi con colleghi e clienti. Tutto ciò rientra nell’ambito del lavoro di gruppo, sono abilità di lavoro di squadra e di costruzione del team che possono portare a risultati migliori.  

Quanto più complesso è il contesto, tanto maggiore sarà la resa: una corretta gestione del tempo, la capacità di pianificare e organizzare il lavoro. Il problem solving e la capacità di prendere decisioni in modo efficiente, favoriscono il miglioramento dei processi.  

In un ambiente lavorativo in costante cambiamento, definito da fasi diverse, è essenziale sapersi adattare a nuove situazioni, acquisire nuove abilità e mostrare flessibilità di fronte alle sfide. Queste qualità sono considerate fondamentali per ottenere successo nel lavoro.  

E soft skills come l’empatia, la leadership positiva e la gestione dei conflitti contribuiscono a creare un ambiente di lavoro positivo. Lavoro di squadra e serenità favoriscono la motivazione e il benessere dei dipendenti e su quest’ultimo punto si sta mettendo una sempre crescente attenzione.   

Come abbiamo detto in precedenza nel corso degli anni, le soft skills richieste dalle aziende si sono evolute. In passato, erano considerate come “competenze accessorie”, mentre oggi sono diventate centrali all’interno di ogni realtà. Le nuove tecnologie e la globalizzazione hanno poi portato ad un cambiamento radicale nel mondo del lavoro, richiedendo nuove abilità per potersi distinguere e avvantaggiarsi sui competitor.   

Dunque quali sono oggi le soft skills più richieste e più importanti?   

Comunicazione efficace


Da portare avanti in modo chiaro, cordiale e persuasivo, sia in forma scritta che orale, è fondamentale per qualsiasi ruolo lavorativo. E anche la capacità di ascolto vuole la sua parte.    

Problem solving


Non concentrarsi sul problema, bensì sulla soluzione. Analizzare le cause e trovare soluzioni creative e innovative è sempre molto apprezzata dalle aziende, forse la più antica e riconosciuta soft skill.   

Teamwork


Saper lavorare con spirito di assistenza all’interno di ogni squadra. Condividere idee e supportare i colleghi, curare i rapporti sociali sono questione di attitudine. Avere un atteggiamento positivo e aperto nei confronti dell’altro migliora la qualità del lavoro e arricchisce tutti.   

Leadership


la capacità di motivare e ispirare gli altri. Delegare compiti dando fiducia e prendere decisioni difficili. Saper lasciare margini di autonomia nel lavoro dei colleghi, diventano tutte qualità fondamentali, perché si può essere leader anche senza una carica assegnata d’ufficio. Inoltre, la figura del leader si sta contrapponendo sempre di più a quella del boss.   

Cultura generale e interessi personali


Soft skill per eccellenza. Valgono a livello trasversale per qualsiasi posizione si ricopra. Chi ha fatto teatro, per esempio, sarà più pronto a fare una presentazione e a maneggiare le tecniche di public speaking in contesti di vario tipo.    

Resilienza


La parola è abusata negli ultimi tempi. La capacità di adattarsi ai cambiamenti, di gestire lo stress e di superare le avversità e trasformarle in opportunità è fondamentale per sviluppare progetti in armonia. Saper accogliere i colpi, le notizie negative e riuscire a rimanere in equilibrio emotivo, permette di rendere al massimo e ad andare oltre gli ostacoli.   

Questo genere di competenze si può sviluppare anche con l’esperienza. Si può migliorare sotto ogni aspetto. Ci sono occasioni formative a riguardo che si possono cogliere. E’ possibile seguire molti corsi, workshop, libri e seminari in grado di fornire le conoscenze e gli strumenti necessari per migliorarsi.  

L’inserimento in un ambiente di lavoro di per sé comporta una serie di esperienze. In ufficio ci si misura con le proprie competenze, ma anche con quelle dei colleghi e si impara molto soprattutto dai propri errori.  

Richiedere feedback costruttivi ai colleghi e superiori può aiutare a riconoscere i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare le proprie aree di sviluppo. Ma può essere utile anche sottoporsi ad una autovalutazione: riflettere sulle capacità e sulle aree di miglioramento personali aiuta la crescita professionale che sarà riconosciuta in azienda.    

Non solo hard skills, dunque, quelle che una volta erano dette competenze trasversali, rimangono un tema estremamente centrale. Sapere quali sono, svilupparle e perfezionarle diventa un ambito importante nella formazione di un profilo professionale. Le Soft Skills più importanti e più richieste vanno affinate quotidianamente per essere competitivi nel mondo del lavoro.